Un approfondimento per chi è vicino alla pensione
Per chi lavora nel pubblico impiego e si avvicina al traguardo della pensione, conoscere a fondo il Trattamento di Fine Servizio (TFS) è fondamentale. Parliamo di una somma spesso rilevante, che può fare la differenza nella pianificazione degli anni post-lavorativi.
Sapere con precisione l’importo spettante è un passo cruciale nella gestione delle proprie finanze: può incidere sulla scelta del momento in cui smettere di lavorare, sul sostegno ai figli, su eventuali investimenti o semplicemente sulla serenità del futuro. Eppure, non sempre se ne conoscono funzionamento, tempi e opportunità. Facciamo chiarezza.
Cos’è il TFS e chi ne ha diritto?
Il TFS è una liquidazione spettante ai dipendenti pubblici assunti a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2000. È l’equivalente del TFR per i lavoratori del settore privato, ma con regole e tempi differenti. Può cambiare nome a seconda dell’amministrazione: “indennità di buonuscita” per i dipendenti statali, “indennità premio di servizio” per chi lavora negli enti locali o nella sanità. Per chi ha tra i 55 e i 65 anni, rappresenta una risorsa concreta: può servire per affrontare spese impreviste, aiutare i figli o semplicemente garantire una maggiore stabilità economica nella nuova fase della vita.
Cosa serve per accedere al TFS
- Assunzione a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2000
- Cessazione del servizio (pensione, dimissioni, licenziamento, ecc.)
- Iscrizione alla Gestione Unitaria INPS (necessaria, ad esempio, per la richiesta di anticipi bancari)
Come viene calcolato?
Il TFS si calcola applicando una percentuale alla retribuzione annua lorda, moltiplicata per gli anni di servizio effettivo. Il risultato è l’importo spettante al termine del rapporto di lavoro.
Attenzione però ai tempi di pagamento: l’erogazione non è immediata. Seppur la norma preveda un’attesa di 12 mesi dalla cessazione del servizio, nella pratica i tempi si stanno allungando considerevolmente, arrivando in molti casi a superare i due anni. Un dato che va tenuto presente nella pianificazione finanziaria personale.
È possibile richiedere un anticipo?
In attesa dell’erogazione definitiva, è possibile richiedere un’anticipazione del TFS attraverso banche convenzionate come la nostra con l’INPS. Questa opzione può essere utile per chi ha necessità di liquidità immediata, ad esempio per coprire spese sanitarie, sostenere un figlio o finanziare una ristrutturazione. Le condizioni economiche sono spesso più favorevoli rispetto ai prestiti tradizionali, proprio perché garantite dall’importo del TFS.
Ogni banca applica criteri differenti: importo massimo, durata, tasso di interesse e modalità di rimborso. È importante confrontare le varie offerte disponibili.
In conclusione
Il TFS non è solo un diritto, ma un vero e proprio patrimonio personale che rappresenta il riconoscimento di anni di lavoro nel pubblico impiego.
Conoscere le sue regole, i tempi reali di erogazione e le possibilità di anticipazione bancaria permette di affrontare con maggiore consapevolezza il passaggio alla pensione.
Per ulteriori informazioni, o per conoscere con esattezza l’importo spettante, è consigliabile consultare il portale INPS, rivolgersi al proprio ente di appartenenza o prendere un appuntamento presso i nostri sportelli bancari.