Le norme sull’uso di contanti, assegni, conti e libretti di risparmio o deposito, nate per contrastare il fenomeno del riciclaggio, sono state recentemente aggiornate. Conoscerle è importante così da evitare anche le pesanti sanzioni.
CONTANTI
È vietato il trasferimento tra privati di denaro contante e titoli al portatore di importo complessivamente pari o superiore a 3.000 euro se non ci si avvale di soggetti autorizzati (come le banche). Il divieto si applica anche ai trasferimenti frazionati (come più assegni al portatore, anche se ciascuno è di importo inferiore a 1.000 euro)
La sanzione prevede da 3.000 a 50.000 euro per violazioni della soglia di contanti e assegni (come la mancata indicazione della clausola “Non trasferibile”)
ASSEGNI
Gli assegni bancari, circolari o postali di importo pari o superiore a 1.000 euro devono sempre riportare (oltre data e luogo di emissione, importo e firma) l’indicazione del beneficiario e la clausola “non trasferibile”. La dicitura “non trasferibile” è presente da anni sugli assegni che ti consegna la tua banca. Se hai necessità di utilizzare assegni in forma libera (cioè senza la dicitura “non trasferibile”) per importi inferiori a 1.000 euro, puoi farne richiesta alla tua banca. Per ciascun assegno rilasciato o emesso in forma libera è previsto il pagamento a tuo carico di un’imposta di bollo di 1,50 euro che la banca versa allo Stato. Se possiedi ancora un vecchio libretto di assegni, verifica che questi assegni contengano la dicitura “non trasferibile” e, se non è presente, ricorda di apporla per importi pari o superiori a 1.000 euro.
La sanzione prevede da 250 a 500 euro per il trasferimento di libretti al portatore e per la mancata estinzione entro il 31 dicembre 2018
CONTI, LIBRETTI DI RISPARMIO O DEPOSITO
Se hai necessità di utilizzare assegni in forma libera (cioè senza la dicitura “non trasferibile”) per importi inferiori a 1.000 euro, puoi farne richiesta alla tua banca. Per ciascun assegno rilasciato o emesso in forma libera è previsto il pagamento a tuo carico di un’imposta di bollo di 1,50 euro che la banca versa allo Stato. Se possiedi ancora un vecchio libretto di assegni, verifica che questi assegni contengano la dicitura “non trasferibile” e, se non è presente, ricorda di apporla per importi pari o superiori a 1.000 euro.
La sanzione prevede dal 10 al 40% del saldo per l’utilizzo di conti o libretti anonimi o con intestazione fittizia
Fonte. “Come utilizzare contanti, assegni, conti e libretti di risparmio o deposito”, ABI. Roma, 14 febbraio 2018.